Scrivo da mamma per le mamme, scrivo da mamma che ha dato alla luce la sua seconda creatura, Mia, il giorno 26 Aprile 2020, in piena pandemia Globale.
Scrivo da consulente babywearing, che parlando con le mamme tutti i giorni entra in contatto con tante realtà, fatiche, difficoltà, grandi amori, paure, successi, momenti di pace e di sconforto.
Non sono una giornalista ma voglio portare alla luce il pensiero di una mamma che come me ha partorito in questo momento storico molto difficile.
Questa neo-mamma, è una persona gentile, attenta amorevole e preparandosi prima all’arrivo della sua piccola ha fatto con me la sua prima consulenza babywearing all’ottavo mese di gestazione. Abbiamo imparato a portare il pancione insieme, ha successivamente seguito dei corsi con me on line e ci siamo riviste di recente sempre dietro ad uno schermo.
Parlando di come applicare il babywearing nella vita di tutti i giorni mi ha riportato una sua fatica: “in casa uso molto la fascia, mentre fuori casa pochissimo perchè, dovendo portare la mascherina, non vedo la mia piccola!”.
Mi fermo e rifletto… quanto è vero! Quanto ci sta cambiando l’utilizzo della mascherina, la mancanza di calore e di contatto con le persone a noi care, quanto ci manca sfiorarci la pelle per un semplice saluto. Quanto ci manca tutto quello che abbiamo sempre dato per scontato, una passeggiata con i nostri bimbi e loro amichetti, una cena tra amici o un film al cinema.
Come possiamo aiutarci con il babywearing?
Il contatto primitivo che ci offre il portare in fascia ci apre un mondo di sensazioni fatto di pelle e di coccole, un mondo fatto prima di tutto dal SENTIRE e poi dal VEDERE.
Portando i nostri bimbi in fascia impariamo a sentire i loro bisogni anche senza vederli, a respirarli e ad intercettarli ancora prima che si palesino a noi.
Allora perchè, a questa mamma da fastidio la mascherina?
Sopratutto se ci relazioniamo per la prima volta al nostro ruolo di genitore ci viene difficile lasciarci andare alle sensazioni e alle emozioni, il nostro modo occidentale di vedere e percepire il mondo regna sovrano.
Lasciamoci andare, respiriamo e abbandoniamoci.
Il nostro respiro si sincronizza con quello dei nostri bimbi, respiriamo il loro profumo, cogliamo le cose belle e abbracciamoci forte forte.
Apriamo il nostro cuore.
Se la mascherina è un grande ostacolo visivo, portiamo in fascia quando siamo confidenti con il mezzo: in casa, per il pisolino, per svolgere le faccende domestiche o solo per coccolarci un po’ quando tutto ci sembra troppo per noi. Anche questo fa bene al cuore.
Non esiste un solo modo di portare, esiste il nostro modo, quello perfetto perfetto per noi e per il nostro bambino. Spesso sappiamo subito come comportarci, altre volte no.
Essere genitore è un continuo crescere e divenire con i nostri figli che ogni momento ci insegnano qualcosa, anche senza parlare.
Irene De Pieri
consulente babywearing
Coofondatore Holistic Babywearing
Operatore Rebozo Italia